Prato, 23 maggio 2018 – Le donne russe chiamano pautinka, ragnatela, la particolare lavorazione dela lana che permette di realizzare gli scialli di Orenburg. E al paziente lavoro del ragno, al suo mondo di fili di seta sottilissimi si è ispirato il Centro di Scienze Naturali per allestire una personalissima interpretazione del tema che fa da collante alla mostra diffusa Intrecci di Storie, quello degli scialli di Orenbur.
Fino al 22 luglio la morbidezza, l’elasticità, la resistenza e l’utilizzo di un filo molto sottile, cioè gli elementi in comune fra la tela del ragno e la lavorazione degli scialli, saranno al centro di Sul filo di una ragnatela.
Il paziente lavoro dei ragni, che producono la seta in una forma liquida che si solidifica attraverso un complesso di tubuli con particolari condizioni di acidità, dà vita a un filo che ha qualità davvero notevoli: è cinque volte più resistente alla rottura di un filo d’acciaio di uguale grandezza; si può tirare fino al 30% della sua lunghezza senza che si rompa; si mantiene a temperature fra -40°C e +230°C e non viene decomposto da batteri o funghi, grazie alla presenza di sali e acidi di cui è ricoperta.
Caratteristiche paragonabili ha il filo di pelo di capra utilizzato per la confezione degli scialli dalle donne cosacche fin dal 1.700. Questa lana, dalla qualità unica, è una delle più sottili al mondo, appena 16 micron (1 micron = 1 millesimo di millimetro), circa 4 volte più sottile di un capello (le lane d’angora vanno dai 22 ai 24 micron). Con questo pelo filato in sottilissimi fili lavorati a merletto si creano i mantelli chiamati appunto pautinka (ragnatela). I primi indossarli furono nel XV secolo i dzhigit, i cavalieri dell’Orda dei Kirghizi per proteggersi dal gelo dei Monti Urali.
Insomma c’è molto da vedere e da imparare al Centro di Scienze Naturali – Fondazione Parsec, che partecipa al progetto della mostra diffusa sostenuto dalla Regione Toscana e promosso dagli 8 musei della rete Ti porto al Museo.
Il centro e quindi anche la mostra sono aperti dal mercoledì alla domenica e festivi con orario 9,30/12,30 – 15/19. La biglietteria chiude alle 12 e alle 18.15.
INFO su http://www.tiportoalmuseo.it oppure tiportoalmuseo@gmail.com
Redazione
Moira Pierozzi
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