Via di Cantagallo, 250 – 59100 Prato (loc. Figline)
Tel. Fax 0574 461655
info@museodelladeportazione.it
www.museodelladeportazione.it
È una delle poche strutture in Italia a essere dedicata a quanti persero la vita nei campi di concentramento e di sterminio nazisti e nelle lotte di resistenza al nazifascismo. Il percorso nel Museo della Deportazione, che in una prima sala fornisce elementi di conoscenza sul sistema concentrazionario nazista e sulla deportazione di ebrei e “politici” dall’Italia e dalla Toscana, è concepito come un viaggio simbolico in un lager, quel percorso di sofferenza e di morte compiuto da milioni di deportati provenienti da tutta l’Europa, vittime del progetto nazista di sfruttamento e annientamento di interi popoli attuato durante il secondo conflitto mondiale. Presso il Museo vengono organizzate visite guidate, proiezioni di film/documentari, laboratori didattici.
Storia e finalità del museo
Il Museo della Deportazione viene inaugurato il 10 aprile 2002, alla presenza del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, grazie all’instancabile lavoro dell’ANED (Associazione nazionale ex deportati sezione di Prato) e dell’allora suo Presidente Roberto Castellani, e al Comune di Prato che decide di realizzarlo. È una delle poche strutture in Italia a essere interamente dedicata alla conservazione della memoria della deportazione e di quanti persero la vita nei campi di concentramento e di sterminio nazisti e nelle lotte di Resistenza e Liberazione dal nazifascismo.
Nel 2007 da museo comunale è stato trasformato in Fondazione con il nome di Fondazione “Museo e Centro di documentazione della Deportazione e Resistenza – Luoghi della Memoria Toscana.” I fondatori sono tutti i Comuni della Provincia di Prato, l’ANED e l’ANPI di Prato e la Comunità Ebraica di Firenze. Successivamente si sono aggiunti prima, come fondatore sostenitore, l’Associazione per il Gemellaggio Prato-Ebensee e poi, come fondatore assimilato, la Provincia di Prato. Nel 2012 il Museo della Deportazione è stato accreditato dalla Regione Toscana, dopo una complessa procedura di selezione, come “di rilevanza regionale”. Presidente è Marco Romagnoli, direttore Camilla Brunelli.
La Fondazione ha tra le proprie finalità quella di avvicinare i visitatori, gli studenti e le nuove generazioni alle vicende che hanno caratterizzato la prima metà del Novecento. Ogni anno sono migliaia gli studenti in visita provenienti perlopiù dalle Province di Firenze, Prato e Pistoia ma anche da altre località italiane ed estere. Attraverso la sua costante attività culturale, didattica e di documentazione la struttura permette, in particolare, di approfondire le tematiche legate alle persecuzioni e deportazioni, ai movimenti di Resistenza e di opposizione al fascismo e al nazismo.
Presso il Museo e Centro vengono organizzate visite guidate, proiezioni di film/documentari, laboratori di indagine sulle fonti storiche. Sono inoltre promosse iniziative e corsi di aggiornamento per insegnanti sui temi legati prevalentemente al periodo della Seconda guerra Mondiale e sono ospitati convegni, conferenze, presentazioni di libri e film, spettacoli teatrali e musicali, mostre temporanee, anche in collaborazione con i maggiori studiosi di storia contemporanea italiani e stranieri. La Fondazione cura iniziative dedicate alla memoria per conto dei fondatori, della Regione Toscana e di altri enti pubblici.
La Fondazione si occupa della progettazione di viaggi studio e di attività legate al “Giorno della Memoria”, istituito con la Legge dello Stato n. 211 del 20 luglio 2000, in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti. La struttura è stata inoltre incaricata per le edizioni 2009, 2011, 2013 e 2015 del coordinamento e dell’organizzazione del progetto “Treno della Memoria” della Regione Toscana, dell’edizione 2012 e 2014 del Meeting al Mandela Forum promosso dalla Regione Toscana che ha coinvolto ogni anno oltre 8.000 studenti della Toscana e della realizzazione di altri eventi correlati come la mostra “Il processo. Adolf Eichmann a giudizio” in collaborazione con la Fondazione Topografia del Terrore di Berlino. Il Museo è un luogo vivo, di confronto, che lavora per la conservazione della memoria storica e per la sensibilizzazione dei giovani sui temi della Pace e dei diritti universali dell’uomo.
Breve storia
Il Museo sorge a Prato, nella frazione di Figline, località divenuta simbolo della Resistenza poiché lì, il 6 settembre del 1944, il giorno stesso della liberazione della città, furono uccisi 29 partigiani da un’unità della Wehrmacht in ritirata. Grazie all’instancabile opera di testimonianza di alcuni superstiti pratesi dell’ANED – Associazione Nazionale ex Deportati, tra cui Roberto Castellani e Dorval Vannini, è stato possibile elaborare un percorso espositivo che raccoglie oggetti appartenuti agli stessi deportati e provenienti dal campo di concentramento e dalle gallerie di Ebensee, uno dei principali sottocampi del lager di Mauthausen, dove morì la maggior parte dei deportati politici pratesi e toscani. Dal 1987 Ebensee e Prato sono legate da un patto di gemellaggio.
Il percorso nel museo della Deportazione è concepito come un viaggio simbolico in un campo di concentramento e di sterminio nazista, quel percorso di sofferenza e di morte compiuto da milioni di donne e di uomini, arrestati per motivi razziali, politici o di “igiene sociale”, vittime del progetto nazista attuato durante il secondo conflitto mondiale. In una prima sala sono esposti pannelli di carattere storico con schede, documenti e cartine sul sistema concentrazionario nazista, sull’organizzazione interna del lager, sulla deportazione dall’Italia, sulla persecuzione degli ebrei in Toscana, sulla vicenda regionale della deportazione politica e altri con testi, foto e cartine dedicate al campo di Ebensee.
Nella seconda sala del Museo, con un suggestivo allestimento scuro di forte impatto realizzato dall’architetto Alessandro Pagliai, si introduce il visitatore al contatto con la realtà e i simboli del campo di concentramento (KZ). I vari oggetti esposti posseggono un indubbio valore di testimonianza e sono illustrati da didascalie con citazioni tratte dalla memorialistica, da interviste di superstiti prevalentemente toscani e anche dai libri di Primo Levi.
Nel settembre 2010 è stato inaugurato un nuovo e moderno percorso museale audiovisivo “CON I MIEI OCCHI – voci e volti di superstiti dei campi di concentramento e sterminio nazisti”, realizzato grazie al contributo dell’Unione Europea. Il percorso è composto da sette postazioni video, con trasmissione diretta nelle cuffie distribuite ai visitatori, nelle quali appaiono testimoni, ebrei sopravvissuti al genocidio e deportati politici prevalentemente toscani, ma anche sinti e rom, omosessuali e testimoni di Geova che raccontano le loro esperienze secondo un percorso suddiviso a tappe tematiche in cui vengono narrati vari aspetti della deportazione come l’arrivo, la vita e la morte nel campo, le selezioni e lo sterminio.
Per ulteriori informazioni vedi www.museodelladeportazione.it
PERCORSO 1 – LA DEPORTAZIONE
DURATA: 2 h 30’
Destinatari: Scuola secondaria di secondo grado / Classi III scuola secondaria di primo grado
La visita si svolge in tre tempi. Dopo una breve presentazione, utile per inserire l’argomento nel suo contesto storico e per fornire alcuni primi spunti di riflessione, studenti e insegnanti assistono alla proiezione di un film documentario sulla deportazione nei campi di concentramento e sterminio nazisti (la pellicola varia in base al livello scolastico degli studenti). Successivamente, le classi effettuano una visita guidata al Museo, dove attraverso testimonianze dirette e oggetti recuperati nei lager approfondiscono le loro conoscenze sulla deportazione dall’Italia e dalla Toscana, con particolare riferimento allo sciopero del marzo 1944 e la conseguente deportazione verso i campi di Mauthausen ed Ebensee.
PERCORSO 2 – LA RESISTENZA
DURATA: 2 h 30’
Destinatari: Scuola secondaria di secondo grado / Classi III scuola secondaria di primo grado
Dopo un’introduzione sulla resistenza italiana in generale, le sue origini e i suoi principali obiettivi, gli studenti conosceranno il clima in cui si concretizzò l’opposizione al nazifascismo in Toscana a Prato. In un secondo momento, le classi vedranno un film documentario con alcune immagini del periodo e con le voci dei protagonisti del movimento antifascista pratese. Di seguito effettueranno una visita allo spazio espositivo del Museo, dove approfondiranno la conoscenza degli eventi della resistenza civile e della deportazione italiana e toscana. Infine, alunni e insegnanti visiteranno il luogo dove il 6 settembre 1944 avvenne l’eccidio Figline di Prato. In quest’ultima fase verranno ricostruite le ultime ore della resistenza e dell’occupazione nel centro laniero e saranno visitati il monumento dedicato ai martiri per la libertà, il bassorilievo posto sotto l’arco dove avvenne l’esecuzione e la lapide commemorativa inaugurata nel primo anniversario della liberazione.
PERCORSO 3 – CAPIRE LE FONTI
DURATA: 2 h 30’
Destinatari: Scuola secondaria di secondo grado
L’attività prende il via con una visita guidata al Museo e con introduzione storica incentrata sui campi di concentramento e sterminio nazisti, sugli aspetti generali della deportazione dall’Italia, sulla deportazione degli ebrei e sulla deportazione politica dalla Toscana. Dopo una breve pausa sarà inoltre approfondito l’argomento della “contabilità della morte” attraverso documenti originali delle SS in formato digitale, pressoché ignoti, riguardanti la schedatura dei deportati provenienti da ogni parte d’Europa. Partendo dai documenti a disposizione, il percorso si conclude con una discussione sulle fonti (documentarie, fotografiche, etc.) e sul loro utilizzo in ambito di ricerca e memoria.
LABORATORIO – LETTERATURA E CINEMA DELLA SHOAH
DURATA: 3 h
Destinatari: Scuola secondaria di secondo grado / Classi III scuola secondaria di primo grado
Il progetto didattico si sviluppa in due fasi, nella prima il docente sceglierà un testo concordato con il Museo che farà leggere e commentare in classe agli studenti. Nella fase successiva, presso il Museo, ci sarà la proiezione del film relativo al libro letto e un laboratorio di approfondimento durante il quale si raccoglieranno le impressioni e i commenti degli studenti e si compareranno libro e pellicola. Al termine dell’attività ci sarà la possibilità di una breve visita guidata al Museo.
N.B. E’ necessario che la data dell’incontro al museo sia concordata almeno un mese prima.
LABORATORIO – IL MUSEO VA NELLE SCUOLE (IN CLASSE)
Destinatari: classi III delle scuole secondarie di primo grado dell’area metropolitana (Firenze-Prato-Pistoia)
L’attività si articola in due fasi:
Fase A – Il Museo va nelle scuole: Intervento in classe, se richiesto anche in orario extrascolastico, con lo scopo di fornire agli studenti gli strumenti necessari per conoscere contesti, fatti e luoghi della Deportazione o della Resistenza, in modo da poter affrontare al meglio la successiva visita guidata al Museo. L’incontro, della durata di due ore, si svolgerà eventualmente in collaborazione con le associazioni ANED, ANPI o la Comunità ebraica. Attraverso una specifica presentazione PowerPoint ci proponiamo di fornire agli studenti conoscenze sulla terminologia, sul contesto storico e sulle cause che hanno portato all’ideazione ed effettiva realizzazione del sistema concentrazionario nazista o alla nascita dei movimenti di resistenza al nazifascismo, per garantire così un approccio consapevole ad un argomento complesso e carico di significati.
Fase B – Le Classi visitano il Museo: Uscita della classe per attività didattica presso il Museo con svolgimento a scelta del percorso 1 (Deportazione) o del percorso 2 (Resistenza) La fase A – lezione propedeutica – deve necessariamente svolgersi da settembre a dicembre; la fase B – visita al Museo – successivamente da gennaio a maggio. Non è possibile usufruire solo della fase A dell’attività proposta, a cui deve seguire obbligatoriamente la fase B.
Per le associazioni e i gruppi di adulti vengono organizzate visite e attività calibrate sulle diverse esigenze e caratteristica del gruppo.
È richiesta la prenotazione Tel. 0574 461655 – info@museodelladeportazione.it
Il museo è completamente accessibile.
Orario di apertura del Museo
Da lunedì a venerdì: 9:30/12:30
Lunedì e giovedì, sabato e domenica: 15:00/18:00 (orario estivo da giugno a settembre 16:00/19:00)
(Aperture straordinarie per gruppi organizzati e scolaresche previa prenotazione)
Chiuso tre settimane durante il mese di agosto
Orario di apertura del Centro di Documentazione
Orario invernale (da ottobre a maggio): lunedì e giovedì 15:00/18:00
Orario estivo (giugno, luglio e settembre): lunedì e giovedì 16:00/19:00
Orario di apertura dell’ufficio della Fondazione
Dal lunedì al venerdì: 9:00/13:00
INFORMAZIONI UTILI
L’ingresso al Museo è gratuito. Il Museo e il Centro di documentazione sono accessibili ai disabili. Le attività didattiche si svolgono dal lunedì al venerdì dalle ore 9,30 alle 12,30. Altri orari possono essere concordati su richiesta. Si accettano ogni mattina al massimo due classi o gruppi di circa 50 alunni.
La prenotazione per le visite è obbligatoria. È necessario compilare il relativo modello di conferma della visita, scaricabile anche dal sito www.museodelladeportazione.it, e inviarlo per fax o per e-mail alla segreteria del Museo. Per una preparazione e una fruizione adeguata, è necessario che gli argomenti specifici (fascismo, nazismo, seconda guerra mondiale, resistenza, deportazione, campi di concentramento e di sterminio nazisti) siano già stati trattati in classe, almeno a grandi linee. Non è previsto biglietto d’ingresso per l’accesso al Museo, per le attività è gradito un contributo minimo di 2 euro a studente.
Per maggiori informazioni, si può consultare la voce “didattica” sul sito www.museodelladeportazione.it
IN AUTO
Casello autostradale PRATO EST (20 minuti circa)
All’uscita imboccare SP126 in direzione Vaiano – Vernio – Prato Centro e proseguire in viale L. Da Vinci. Proseguire per circa 4 chilometri. Prima del TERZO sottopasso svoltare a destra, imboccando viale Nam Dinh (sempre in direzione Vaiano – Vernio). Proseguire per circa 2 chilometri restando sulla strada principale (che si immette in viale Fratelli Cervi) e alla TERZA rotatoria svoltare a sinistra (3° uscita) in via Ofelia Giugni. Proseguire dritto. Alla PRIMA rotatoria proseguire dritto (2° uscita) imboccando via Sette Marzo. Alla SECONDA rotatoria proseguire dritto (2° uscita) imboccando Via di Cantagallo. Proseguire per circa un chilometro e mezzo seguendo le indicazioni Figline. Il MUSEO è situato in via di Cantagallo 250, dopo un piccolo ponte che si trova nell’abitato, e risulta visibile sulla destra della strada, nello stesso edificio del Circolo Arci 29 martiri.
Casello autostradale PRATO OVEST ( 15 minuti circa)
All’uscita svoltare a destra (SP126) in direzione Vaiano – Vernio – Prato Centro e imboccare viale L. Da Vinci. Proseguire per circa un chilometro. Alla PRIMA rotatoria proseguire dritto (2° uscita). Prima del sottopasso salire sul cavalcavia, immettersi nella rotatoria e svoltare a sinistra (3° uscita), imboccando viale Nam Dinh (sempre in direzione Vaiano – Vernio). Proseguire per circa 2 chilometri restando sulla strada principale (che si immette in viale Fratelli Cervi) e alla TERZA rotatoria svoltare a sinistra (3° uscita) in via Ofelia Giugni. Proseguire dritto. Alla PRIMA rotatoria proseguire dritto (2° uscita) imboccando via Sette Marzo. Alla SECONDA rotatoria proseguire dritto (2° uscita) imboccando Via di Cantagallo. Proseguire per circa un chilometro e mezzo seguendo le indicazioni Figline. Il MUSEO è situato in via di Cantagallo 250, dopo un piccolo ponte che si trova nell’abitato, e risulta visibile sulla destra della strada, nello stesso edificio del Circolo Arci 29 martiri.
Redazione
Moira Pierozzi
moira.pierozzi@gmail.com