GIORNO DELLA MEMORIA, domenica 28 gennaio lo spettacolo Ravensbück

Alle 17.30 la passeggiata “Pietre d’inciampo” promossa da ANPI.

Novanta chilometri a nord di Berlino c’è Ravensbrück, dal 1939 alla fine della guerra qui è rimasto sempre attivo il più grande campo femminile della Germania nazista, in cui sono state imprigionate circa 40 mila donne, molte delle quali trovarono la morte. Donne impiegate nel campo di lavoro della Siemens o vittime degli esperimenti medici.

È la voce delle sopravvissute a raccontare una storia spesso trascurata dai manuali di storia nello spettacolo “Ravensbück, la storia dimenticata”, in programma domenica 28 gennaio alle 16 al Museo di Palazzo Pretorio. Promosso dalla Fondazione Museo della Deportazione il progetto è di Paola Zoppi, che è anche la voce narrante accompagnata dall’esecuzione dal vivo di brani selezionati dalla violinista Helga Ovale, alcuni dei quali composti ah hoc dal musicista e compositore Gian Piero Reverberi.

La donna che ha ispirato per prima la performance è Lidia Beccaria Rolfi. Sopravvissuta al campo di concentramento di Ravensbrück, ha dedicato tutta la vita alla Memoria, come Anna Cherchi, che scrive inneggiando alla vita nonostante avesse vissuto sulla propria pelle le sperimentazioni mediche che avvenivano nel campo. A Ravensbrück venivano internate le deportate politiche, dapprima austriache e tedesche, poi polacche e, a partire dal 1943, anche italiane.

Ingresso gratuito. Info e prenotazioni 0574 1837859 oppure museo.palazzopretorio@comune.prato.it

Sempre sabato 27 gennaio, ma alle 17.30, “Pietre d’inciampo”, la passeggiata per “Ricordare il passato per costruire il futuro”, promossa da ANPI Prato Centro. Un percorso tra le vie della città alla scoperta delle pietre d’inciampo con momenti di approfondimento. Ritrovo in via Magnolfi numero 4 alle 14.45.

Anche la prossima settimana proseguono le iniziative per le scuole: lunedì 29 gennaio alle 14.30 a Montemurlo in sala Banti, la presentazione alle scuole del fumetto “Marcello Martini. La Marcia della memoria” e martedì 30 gennaio a Prato, Officina Giovani, alle 9 lo spettacolo “I me ciamava per nome: 44.787”, testo e regia di Renato Sarti.