Prato, 6 giugno 2018 – I colori di un sentimento disegnano il percorso che il Museo Soffici ha scelto all’interno della mostra diffusa Intrecci di storie, promossa dalla rete provinciale Ti porto al Museo in 8 diverse sedi. Il sentimento che unì per una breve stagione Alexandra Exter, pittrice russa, e il Soffici del periodo futurista è il filo rosso che funge da guida al collegamento fra la collezione del Museo e il paese da cui provengono i tradizionali Scialli di Orenburg, attraverso alcuni dipinti di entrambi gli artisti.
Aissa, la russa dal naso lunghetto è infatti il titolo dell’allestimento del Museo Ardengo Soffici e del ’900 italiano. Alexandra, Aissa per Soffici, fu pittrice e scenografa legata al pittore poggese da un rapporto affettuoso e intenso, testimoniato anche dal carteggio fra Soffici stesso e lo scrittore Giovanni Papini.
Si conobbero a Parigi, nel 1912, e furono subito uniti dal comune desiderio di sperimentazione, che approdò nell’adesione al cubofuturismo. Nelle memorie autobiografiche di Soffici, pubblicate negli anni ‘50, la Ekster viene chiamata “Aissa di Kiev”. Soffici descrive i loro incontri nello studio in Rue Boissonade: “La trovavo quasi sempre coperta dalla sua blusa bianca, la tavolozza in mano, intenta a dipingere. Ritto dietro di lei, la guardavo fare. Aveva ingegno, ma il suo gusto non era ancora sicuro. Le davo dei consigli secondo la mia esperienza. Ed ella li accoglieva volentieri”. Nel luglio 1914 Aleksandra Ekster rientra a Kiev. Soffici l’accompagna alla Gare de l’Est e sarà l’addio: “L’aiutai, tra gli ultimi baci di traverso, a salire nel treno, che subito, fischiando e sbuffando, si mosse. La pioggia batteva a scroscio sulla tettoia di ferro, dove questa finiva, rigava d’un folto luccichio in tralice il livido cupo del cielo, e Aissa, affacciata a un finestrino salutando me rimasto solo, spariva in fondo a tutto quel buio”.
La mostra, aperta fino al 22 luglio, è inserita nel contesto degli spazi museali della villa medicea di Poggio a Caiano – in via Lorenzo il Magnifico 9 – che espongono dipinti dal 1904 agli anni Sessanta provenienti da diverse raccolte pubbliche e private. È aperta dal mercoledì alla domenica, ore 10-13/14.30-19.

Redazione
Moira Pierozzi
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